mercoledì 18 settembre 2013

La reazione che non ti aspetti

Questa mattina mi è successa una cosa strana che invece strana non dovrebbe essere, anzi dovrebbe essere la normalità in un paese civile. Però mi ha ugualmente colpito perchè qui da noi, in Italia, a Torino, non è la norma ma un'eccezione.
Arrivo, come ogni giorno, alla fermata del tram verso le 7,30 cioè all'ora di punta.
Ma il tram non c'è, causa incidente. C'è il bus sostitutivo.
Tra i tanti (tanti tanti) passeggeri stipati sul bus sostitutivo ci sono studenti, lavoratori, pensionati, anziani, ecc... la solita umanità che ogni giorno affolla il tram. Tram che però contiene circa 200 persone, mentre il bus in condizioni normali ne contiene una quarantina mal contata... insomma: effetto sardina garantito.
C'è anche una mamma con tre figli, una su passeggino, un'altra già più grandicella e un maschietto.
Ad un certo punto il maschietto comincia a frignare e lamentarsi. 
Data la calca, il calore e le emanazioni tipiche di un ambiente chiuso, caldo e stipato, posso garantire che stavo per cominciare a frignare pure io.
Per farla breve il bimbo comincia a piangere e la mamma non sta a coccolarlo troppo... poche lagne e via, tanto siamo tutti nella stessa situazione.
Dopo circa 5 minuti di pianto continuo, si alza la voce di una signora che comincia a "dare lezioni" a questa mamma su come educare il figlio: "sono solo capricci, dagli una sberla. Io gliela darei e la darei anche a te!".

Qui scatta la reazione che non ti aspetti: altri passeggeri rispondono all'improvvisata educatrice ricordandole che si tratta solo di un bambino e che in quel momento tutti siamo in una condizione di disagio.
Zittita la montessori dei mezzi pubblici.

Direte voi: embè? Cosa c'è di strano in questa vicenda? Ordinaria questione di maleducazione e (per fortuna) di reazione da parte delle persone civili.
Vero. Non ci sarebbe nulla di particolare, se non per il fatto (volutamente omesso finora) che la mamma e i tre bambini erano Rom. E tutti gli "attori" di questa vicenda lo sapevano.

Sono rimasto sorpreso: primo dalla maleducazione (neanche troppo sorpreso, per la verità); secondo dalla reazione; terzo dal fatto che il soggetto difeso questa volta fosse un bimbo rom.
Quello che trovo strano è che non dovrei stupirmi perchè le persone civili zittiscono una idiota che se la prende con i bambini che piangono. Che poi i bambini siano rom o marocchini o albanesi o italiani o moldavi o cingalesi o inglesi... ugualmente non ci dovrebbe essere nulla di cui stupirsi: sono bambini e basta.
Eppure nella società che viviamo la cosa mi ha colpito proprio perchè non usuale. Mi si è allargato il cuore.

Evidentemente c'è ancora della civiltà. E ancora un pò di speranza.

(Piccola parentesi sui mezzi pubblici: quando si deve sostituire un tram con bus, non si possono almeno usare quelli doppi? Grazie. Chiusa parentesi.)

3 commenti:

  1. ogni tanto qualcosa di buono

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  2. I bambini inglesi non piangono mai!

    La Montessori dei mezzi pubblici e pagata dalla GTT o dal Ministero dell'Istruzione?

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    Risposte
    1. a saperlo prima che i bambini inglesi non piangono mai, ne avrei presi un paio come miei, viste le nottate passate a cullare pianti disperati... :D
      Comunque, giusto per specificare bene, il riferimento Montessori non era rivolto alla sig.ra Montessori (infatti l'ho scritto minuscolo) educatrice. Era solo il primo nome di un metodo particolare di educazione che mi è venuto in mente e non intendevo associarlo in alcun modo ai fatti accaduti.
      Per quanto riguarda la signora coinvolta nella vicenda... boh: GTT non si è fatta vedere sul bus quella mattina (figurarsi!) e il ministero dell'istruzione temo sia impegnato in altre faccende... ci vedrei le solite toghe rosse giustizialiste che vogliono far fuori Silvio per via giudiziaria... :P
      Ciao Gio!

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