lunedì 28 gennaio 2013

Elezioni 2013 #3: un pò di contenuti

Terza puntata della saga Elezioni 2013. Dopo un primo giro generale ed un secondo sui criteri di minima, propongo alcuni titoletti un pò più "di contenuto" sui quali vorrei capire cosa intendono fare i vari contendenti alla "cadrega". Si tratta di un volo generale su principi di massima, non certo di un programma vero e proprio. Non potrebbe essere diversamente.
Mi rendo conto altresì che dire la propria su un blog è facile, mentre governare veramente è tutt'altra cosa. Ma, in fondo, sono "loro" quelli che hanno scelto di candidarsi a governare un paese, mica io... onori e oneri!
Battute a parte, c'è però una direzione che, spero, emerge da questi spunti e sulla quale mi auguro si possa instaurare una ricca e serena discussione: la ricerca del "bene comune", presupposto fondamentale per parlare e fare politica.

Redistribuzione della ricchezza
Non scopro certo io che in Italia i ricchi sono sempre più ricchi (e pochi) e i poveri sempre più poveri. Andare in direzione della redistribuzione significa, ad es., che chi guadagna di più contribuisce di più, in proporzione, al funzionamento del paese. Mmmm... mi sembra di averla già sentita questa... forse in una legge vecchia di quasi 70 anni che tutti vogliono sempre riformare... mi sembra si chiamasse Costi-qualcosa...
Ma allora perchè mai nessuno fa niente in questa direzione?

Tasse: pagarle tutti, pagarle meglio.
Ohibò... non "meno"? Solo "meglio"?
Tutti i partiti stanno piano piano tirando fuori l'argomento principe di ogni campagna elettorale: abbassare le tasse. Ma è realistico?
Certo, pagare "meno" non mi farebbe schifo, ma temo che al momento non sia possibile. Si tratta inoltre di un discorso relativo (e ahimè molto futuribile): se i servizi pubblici, finanziati con i sacrifici dei cittadini, funzionano come si deve, io di tasse ne pago anche tante quante ne pago ora. Nei paesi del nord Europa la tassazione è decisamente superiore alla nostra (anche gli stipendi). Ma i servizi, a differenza che da noi, funzionano.
Pagarle tutti (Vaticano compreso), però, è il presupposto fondamentale: l'evasione in Italia stimata nel 2011, dall'OCSE, arriva fino al 18% del PIL. Stanare gli evasori e rientrare dei crediti è uno dei doveri morali ai quali ogni governo deve dare una risposta concreta.

L'ambiente come motore della ri-crescita.
Tutti gli "esperti" concordano sul fatto che l'ambiente possa essere un forte volano di crescita. Perchè non provarci?
Immaginiamo cosa potrebbe succedere, ad es., se tutti i comuni emanassero regolamenti edilizi contenenti l'obbligo, per le nuove costruzioni e per le ristrutturazioni, di realizzare edifici in classe energetica A, B o C... contribuendo, in proporzione alla classe energetica progettata, ai maggiori oneri con le detrazioni sull'Irpef per risparmio energetico.
Oppure se cominciassimo a vedere i rifiuti come una risorsa, anzichè come uno scarto: innanzi tutto obbligando i produttori a produrne di meno; poi smaltendoli in modo che possano tornare utili anzichè da buttare in un inceneritore. Naturalmente con i dovuti "distinguo" per rifiuti speciali, ospedalieri, ecc...
Oppure se si investisse seriamente su veicoli a basso impatto ambientale, inasprendo le tasse (ecco perchè il "pagarne meno" è un discorso relativo) sui mezzi inquinanti... non è mica fantascienza: l'Irlanda l'ha fatto e, dall'orlo del burrone, sta risalendo la china a ritmo del +2% all'anno.

Diritti e doveri
Cito dal discorso inaugurale della seconda legislatura di B. Obama:
"la più evidente delle verità, il fatto che tutti noi siamo creati uguali, che deve ancora essere la nostra guida ... Il "viaggio" non sarà completato fino a quando le nostre mogli, le nostre madri e le nostre figlie non avranno un uguale compenso salariale per il lavoro svolto ... e fino a quando i nostri fratelli e sorelle gay non verranno trattati come tutti gli altri davanti alla legge. ... Se siamo davvero creati uguali allora anche l'amore che noi promettiamo ad un'altra persona deve essere uguale".
Analogamente per le coppie di fatto.
Altro esempio virtuoso la cittadinanza italiana ai bambini stranieri nati in Italia, sull'esempio del Comune di Torino, che ha già fatto un piccolo passo in quella direzione.

Scuola e sanità sono investimenti, non costi.
Se continueremo a vedere scuola e sanità solo come voci di bilancio non ci sarà scampo: tagli, tagli e ancora tagli.
Invece io credo che scuola e sanità pubbliche siano degli investimenti. Due settori nei quali i soldi bisogna spenderli (ma non sprecarli).
Tagliando da altre parti, ad es. sulle spese per gli armamenti... tipo i 15 miliardi "buttati" dentro i caccia che possono volare solo con il bel tempo; tagliando la valangata di miliardi per costruire un tunnel ferroviario inutile quando a due passi c'è una linea ferroviaria sottoutilizzata che si potrebbe ristrutturare con un decimo della spesa; tagliando i milioni-miliardi buttati in fumo negli inceneritori; tagliando le centinaia (o forse migliaia) di fondazioni / enti fantasma che beccano denaro pubblico ma che di fatto non esistono...
Se tutti questi sprechi fossero tagliati, di sanità e scuola pubbliche ce ne potremmo permettere due o tre!

Taglio ai costi della politica.
Già che siamo in tema di tagli, un capitolo a parte lo merita la nostra amata politica.
Meno parlamentari è il primo passo. Ma un taglio indiscriminato, così, tanto per tagliare, non ha senso.
Partendo dal presupposto che un parlamentare si deve occupare del suo territorio di provenienza, mi piacerebbe vedere il territorio italiano suddiviso in circoscrizioni omogenee (potrebbero essere le grandi città oltre alle tanto vituperate province) nel quale viene eletto un parlamentare. Scommettiamo che già solo così si dimezzerebbero i parlamentari?
Regioni, Province, Comuni: anche qui, tagli con criterio. Ha senso che Verbania, 25.000 abitanti, sia capoluogo di Provincia e, giusto per dirne una, Grugliasco, 39.000 abitanti, non lo sia? O facciamo anche Grugliasco capoluogo di Provincia oppure facciamo che Verbania non lo sia più. La seconda che ho detto, stabilendo dei criteri validi per tutto il territorio nazionale, anche sul numero di consiglieri, assessori, ecc...

Questi sono solo alcuni spunti per una riflessione sui contenuti e non pretendo che siano esaustivi. Ce ne sono tanti altri, che mi auguro vengano aggiunti dagli amici che leggono e discussi insieme. In attesa dei programmi...

Ed ecco finalmente alcune indicazioni sui programmi (o carte di intenti).

(Prossima e ultima puntata: i primi provvedimenti del nuovo governo)

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