giovedì 19 febbraio 2009

I novelli Erode del PD


Narra la storia che circa duemila anni fa Erode era il re della Giudea. Quando venne a sapere che secondo le sacre scritture stava per nascere un altro "re dei Giudei" ordinò ai magi, in viaggio verso Betlemme, di tornare a dirgli dove si trovava, perchè anche lui voleva portare al neonato i suoi doni. I magi però, avvisati in sogno da un angelo, non tornarono a Gerusalemme ed Erode, che in realtà voleva uccidere Gesù perchè ne vedeva una minaccia per il suo regno, ordinò che venissero trucidati tutti i bambini ebrei dai due anni in giù. È la famosa "strage degli innocenti". Ma, come ben sappiamo, Erode non riuscì ad uccidere l'unico neonato che realmente gli interessava.
E' così campato in aria fare una similitudine, con tutto il rispetto dovuto, tra questa storia e la storia del PD?
Pensiamoci bene: nasce un partito nuovo, che porta una ventata di speranza tra i suoi elettori (e non solo loro). Tante, tantissime speranze di vedere finalmente in Italia una politica nuova, sana.
Ma subito il neonato è circondato dai novelli Erode. Presi a costruire correnti e a consolidare il proprio piccolo reame. Non correnti di pensiero a rappresentanza di alte opzioni ideali, che ci stanno a pieno titolo in un partito così grande; ma pure e semplici lotte personalistiche di capi e capetti ognuno impegnato a ritagliarsi la propria fetta di "potere".
Questi sono i veri mandanti dell'uccisone del neonato partito. E Veltroni, che pure ha le sue responsabilità, ha pagato per tutti.
Ma come è successo 2000 anni fa, anche oggi i novelli Erode hanno ucciso il neonato sbagliato. Quella che hanno ucciso è un'idea di partito, la loro idea di partito. Un'idea che è fatta di assenza di confronto, di assenza di battaglia politica, di assenza di apertura alla partecipazione dei cittadini. Un'idea vecchia.
Il Partito Democratico nasce da un'idea diversa, nuova, esattamente opposta a quella dei novelli Erode.
Ecco perchè credo profondamente che l'attuale classe dirigente nazionale debba fare, tutta, due passi indietro... anzi facciamo tre!
Penso che sia giunto il momento, grazie anche al gesto di Veltroni, di costruire veramente questo "partito nuovo", partendo da una base comune ed un vero confronto, dove la base comune è rappresentata dai valori nei quali tutti noi democratici crediamo.
E il vero confronto non può che passare attraverso un vero congresso. Non solamente straordinario... straordinarissimo! Un momento di ascolto, confronto, e anche scontro politico nel quale, partendo da quei valori di riferimento, si arrivi a costruire la comune identità del partito.
Ma attenzione, perchè per moltissimi militanti questa potrebbe essere l'ultima occasione. E non mi nascondo: anche per me è l'ultima occasione. Troppi bocconi amari sono stati inghiottiti, troppe disillusioni, troppe delusioni sono passate sulle facce e nei cuori di chi continua a credere in una politica diversa da quella attualmente dominante.
Sabato scorso, l'assemblea costituente ha deciso di nominare Dario Franceschini segretario precario del PD. Ironia della sorte.
Ora io penso che Franceschini debba mandare un segnale forte, e lo dico usando le parole di Ilvo Diamanti:
"Promuovere una consultazione popolare vera, nei prossimi mesi. Non le primarie, che servono a selezionare il candidato a una carica istituzionale: il premier, il sindaco, il governatore. Ma una consultazione ampia quanto le primarie. Chiamiamole "primarie congressuali" da svolgere a fine aprile. Aperte a tutti coloro che si riconoscano nel Pd. E intendano votare il segretario e gli organismi del partito. Disposti, al tempo stesso, a iscriversi, pagando una tessera low cost, ma comunque impegnativa: 8 o 10 euro, ad esempio. Un congresso vero ma largo e ampio come le primarie. In cui si misurino tutti coloro che davvero intendono guidare il Pd. Senza rete. Prima della tornata di elezioni europee e comunali di giugno. Non c'è tempo? Ma chi l'ha detto...
Comunque, queste "primarie congressuali" funzionerebbero da campagna elettorale mobilitando simpatizzanti e volontari in tutto il paese. Permetterebbero il confronto e la verifica intorno ai temi topici: la bioetica, le alleanze, la crisi, la sicurezza... Franceschini avrebbe ottime possibilità di vincerle, tanto più se avesse il coraggio di sfidare tutti, apertamente."

Il congresso ad ottobre serve solo per far prendere tempo ai soliti noti. Ai novelli Erode. Franceschini ha un'occasione d'oro. Da non perdere, perchè di un Partito Nuovo e Democratico l'Italia ha urgente bisogno.

Su questo tema
L'articolo di Ilvo Diamanti
Il post di Peter Gomez

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