martedì 30 novembre 2010

Elenchi

Agostino ha messo insieme alcuni elenchi letti durante la trasmissione Vieni via con me.
Buona lettura!

Elenco di frasi di Enzo Biagi sull'Italia
(leggono Fabio Fazio e Roberto Saviano)
  1. Gli italiani non esistono. Nessuno è riuscito neppure a catalogarli. Venire al mondo a Palermo o a Catania, è già una classifica. Qui si può morire di mafia come di cassa integrazione.
  2. Chi sottovaluta gli italiani sbaglia. Abbiamo risorse imprevedibili. Quando un partito va male, i responsabili non si sgomentano: lo rifondano.
  3. Gli italiani campano soprattutto per quello che non dipende da loro: il sole, la bellezza dei luoghi, la bontà dei cibi, e le opere d'arte che hanno ereditato e di cui non si curano gran che.
  4. Ogni ottocento italiani, uno è presidente: del condominio, della Pro Loco, della squadra di calcio, di una qualche confraternita di mangioni.
  5. Qui si condona, si esonera, si appella, si grazia. Non si previene mai, se va bene si risana. Il bilancio, il fiume inquinato, la finanza pubblica.
  6. E' sempre stato difficile avere vent'anni, e non sarà mai semplice essere italiani.
  7. Eppure così com'è, ingiusta e anche crudele, l'Italia io la trovo insostituibile. Non è la migliore, ma è umana. Ha rispetto della vita. Chiesero alla moglie di Manzù perché le piacevano le sculture del marito. "Perché le fa lui", disse. Mi piace l'Italia: perché mi ha fatto.
 
Elenco delle cose che ho visto per le strade di Torino
(legge Ernesto Olivero, fondatore del Sermig (Servizio missionario giovanile))
  1. Avevo 9 anni, arrivavo dal sud. Ho visto un cartello: "Non si affitta a meridionali". Poi ne ho visti altri: "Non si affitta a stranieri". Adesso vedo tanti meridionali, piemontesi, stranieri … senza casa e senza lavoro.
  2. Ho visto uomini e donne scappati dalla fame o dalla guerra, rifarsi una vita a Torino. Vedo che ora, per tanti di loro non c'è più posto.
  3. Ho visto un ingegnere famoso togliere chiodi da vecchie travi. Con lui migliaia di giovani, per fare di un arsenale militare un arsenale di pace, pieno di pace
  4. Ho visto il direttore del carcere mettercela tutta per dare dignità e lavoro ai detenuti.
  5. Ho visto e continuo a vedere una donna che assiste da anni con amore suo marito, paralizzato e incosciente in un letto. Molti amici a turno l'aiutano, non lo lasciano mai solo
  6. Ho visto uomini di pensiero laico dialogare con tutti.
  7. Ho visto uomini di Dio fidarsi della provvidenza e spendersi per gli altri, per gli ultimi
 
Elenco delle cose che ha visto sotto le strade di Bucarest
(legge Franco Aloisio, di Parada (associazione che si occupa dei bambini di strada) )
  1. Ho visto gruppi di bambini, inseguiti dalla polizia, rifugiarsi nei tombini, per non esser catturati.
  2. Ho sentito il gelo invernale di Bucarest e il senso di salvezza nel caldo dei canali sotterranei dove corrono le tubature dell'acqua calda.
  3. Sono sceso nei canali, dove i bambini ricostruivano le loro nuove  famiglie con i loro compagni di sventura.
  4. Ho visto una banda di ragazzini di strada rubare un giocattolo ad un bimbo di famiglia e, di fronte al suo pianto, ridarglielo.
  5. Sotto le strade di Bucarest qualcuno mi ha detto "nel momento in cui mi hai rispettato, ho capito che mi volevi bene"
  6. Ho rincorso un clown franco-Algerino, Miloud Oukili, con gruppi di ragazzini di strada, stregati dalla sua magia, che oggi sono diventati veri artisti
  7. E soprattutto ho capito che non esistono bambini di strada, ma bambini dimenticati in strada da adulti, e che questi adulti siamo tutti noi.
 
Elenco delle cose che ha visto per le strade di Kabul
(legge la presidente di Emergency, Cecilia Strada).
  1. Ho visto ragazzini vestiti da soldato, con in mano fucili più grandi di loro.
  2. Ho visto ventitré bambini delle elementari arrivare in ospedale insanguinati. Erano a scuola, quando un razzo è atterrato sulla loro aula. Uno mancava all'appello: era morto sul colpo.
  3. Ho visto le case distrutte dai sovietici, dai mujaheddin, dai talebani, dagli occidentali.
  4. Ho visto le case nuove e pacchiane come torte nuziali, di chi è diventato ricco con i soldi dell'oppio, delle armi, della corruzione.
  5. Ho visto donne togliersi il burqa per le telecamere, in cambio di qualche dollaro, poi le ho viste ricoprirsi e tornare a mendicare.
  6. Ho visto mezzi blindati: troppo blindati per essere una missione di pace, ma non abbastanza blindati per salvare la vita dei soldati che li guidano.
  7. Ho visto decine di ragazzini mutilati dallo scoppio di una mina. E quando chiedi com'è successo ti dicono: "Portavo le pecore al pascolo, raccoglievo la legna. Giocavo".
  8. Ho visto donne che ti mettono in braccio il loro ultimo figlio: portalo via di qui, dagli una vita migliore, se puoi.
  9. E ho visto elicotteri da guerra fare ombra agli aquiloni, nel cielo di Kabul.
 
 
Elenco delle cose di cui ha bisogno per combattere la mafia
(legge il Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso)
  1. Ho bisogno che la lotta alla mafia sia posta tra le priorità nel programma di qualsiasi partito e che le leggi per contrastarla ricevano voto unanime.
  2. Ho bisogno che imprenditoria, burocrazia, politica, rappresentanti delle istituzioni e delle professioni, insomma l'area grigia contigua alla mafia, non intrecci relazioni con essa, formando cricche e reti criminali per gestire i loro lucrosi, comuni affari.
  3. Ho bisogno che ai giovani delle forze dell'ordine, agli operatori di giustizia, ai magistrati, che tanti successi hanno conseguito con dedizione, con sacrifici, con rischio della vita, non manchino risorse, tecnologie, incentivi economici, ma anche autovetture, carburante, carta, etc..
  4. Ho bisogno che nel reato di scambio elettorale politico mafioso oltre al danaro sia compresa qualsiasi utilità in cambio della promessa di voto.
  5. Ho bisogno di conoscere tutti i segreti della mafia, i suoi progetti criminali, le sue strutture, i suoi traffici, le sue relazioni esterne attraverso pentiti e testimoni di giustizia, che vanno incentivati, e attraverso le intercettazioni, che, nel rispetto della privacy, del segreto investigativo e senza imporre bavagli all'informazione, non vanno limitate.
  6. Ho bisogno che i beni sequestrati e confiscati ai mafiosi siano al più presto destinati all'utilità dei cittadini.
  7. Ho bisogno, per evitare che i boss mafiosi continuino a comandare dal carcere, che il regime del 41 bis sia applicato in strutture adeguate e in maniera efficace.
  8. Ho bisogno che siano rapidamente sciolte le amministrazioni locali ed allontanati i funzionari infedeli, quando si pongono al servizio degli interessi e dei privilegi dei mafiosi.
  9. Ho bisogno che all'estero, dove l'Italia è apprezzata per la strategia e gli strumenti di contrasto alla criminalità organizzata, non ci siano Stati-rifugio per i tesori della mafia, della corruzione, dell'evasione fiscale.
  10. Ho bisogno di una legge sull'autoriciclaggio, per indagare, cosa attualmente non consentita, su chi commette un reato e poi ne occulta i profitti.
  11. Ho bisogno di politiche di sviluppo che diminuiscano gli squilibri tra Nord e Sud, che non trattino il Sud come un vuoto a perdere, di quelli che…tanto si arrangiano, tanto si ammazzano tra di loro.
  12. Non ho bisogno per combattere la mafia dell'annunciata riforma della giustizia, almeno di quella che propone la separazione delle carriere, un Consiglio Superiore della magistratura solo per il pubblico ministero, l'appellabilità delle sentenze solo da parte del condannato, leggi ad personam, termini iugulatori per le varie fasi processuali che portano all'impunità degli imputati.
  13. Ho bisogno, invece, di una riforma della giustizia che tenda a ridurre drasticamente il numero degli uffici giudiziari, a rendere più agile e veloce il processo penale, a rivedere il sistema delle impugnazioni, ad eliminare quelle garanzie soltanto formali, che consentono strategie dilatorie, funzionali a scarcerazioni o prescrizioni.
  14. Ho bisogno di stare attento a coloro che più che riformare la giustizia e curarne i mali secolari vogliono riformare i magistrati, delegittimarli, intimidirli, renderli inoffensivi, considerarli un cancro da estirpare.
  15. Ho bisogno di quei magistrati, antropologicamente diversi, che riconoscono nei principi costituzionali, dell'obbligatorietà dell'azione penale, della dipendenza della polizia giudiziaria dal pubblico ministero e dell'autonomia e indipendenza della magistratura, un patrimonio insostituibile di democrazia, da difendere, anche da parte di tutti i cittadini, non come un privilegio di casta, odioso, come tutti i privilegi, ma come principi funzionali alla domanda di giustizia che alta si leva dalla società;
  16. di quei magistrati, che pur non essendo stati eletti dal popolo, si distinguono per il rigore etico, per la strenua ed inflessibile difesa della cosa pubblica, delle istituzioni e della società;
  17. di quei magistrati, matti o utopisti, che ancora credono che in Italia si possa riuscire a processare, oltre ai mafiosi ed ai mandanti delle stragi, anche la mafia dei colletti bianchi, gli infiltrati nelle istituzioni, i corruttori di giudici, di pubblici funzionari e di politici, coloro che creano all'estero società fittizie per riciclare denaro sporco o per evadere le tasse;
  18. di quei magistrati che, come me, dinanzi alle bare rivestite del tricolore, dei berretti degli agenti di scorta e delle toghe dei magistrati Falcone e Borsellino, giurarono che la loro morte non sarebbe stata vana e che per questa Italia unita, al Nord come al Sud, sono pronti a dare la vita.

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