mercoledì 24 febbraio 2010

Sì all'acqua pubblica dal Consiglio comunale.

La notizia è dell'8 febbraio, ma vale la pena riportarla anche se con un pò di ritardo. E' tratta da Cittagorà, periodico del Consiglio comunale di Torino.

L'iniziativa dei molti torinesi in difesa della proprietà e della gestione pubblica del servizio idrico è stata fatta propria dal Comune di Torino. Primo tra le grandi città italiane, il Consiglio comunale ha approvato la delibera di iniziativa popolare - dodicimila firme raccolte in città su iniziativa del Comitato Acqua Pubblica - che introduce delle novità nello Statuto comunale. Nelle finalità del Comune (articolo 2) sarà aggiunto un punto: "Assicurare il diritto universale all'acqua potabile attraverso la garanzia dell'accesso individuale e collettivo dei cittadini alla risorsa". Le modifiche statutarie saranno completate da un neo articolo, il 71/bis, che prevede l'impegno della città per la "gestione del servizio idrico integrato operata senza scopo di lucro", indica la "proprietà delle infrastrutture e delle reti del servizio idrico integrato pubblica e inalienabile. La città - prosegue - si impegna per garantire la gestione del servizio idrico mediante soggetti interamente pubblici". Infine il comma 3: "Il Comune assicura ai propri abitanti il diritto alla disponibilità di un quantitativo minimo vitale giornaliero per persona".
Hanno detto di sì, con la doppia votazione prevista dalle norme per le modifiche statutarie, i consiglieri del Pd, dell'Idv, del Gruppo misto di Maggioranza, di Rifondazione Comunista, di Sinistra Democratica, di Nuova sinistra per Torino, dei Moderati e dell'Udc. Si sono astenuti il sindaco Chiamparino e il gruppo della Destra. Non hanno partecipato al voto Forza Italia, Lega Nord e An. Prima del voto del Consiglio comunale sono stati predisposti alcuni emendamenti alla delibera, con un testo in sostanza concordato tra i gruppi consiliari che hanno appoggiato l'iniziativa e i firmatari.
L'iter è stato articolato. Presentata alla stampa lo scorso dicembre al Diritto di Tribuna, la delibera aveva dapprima conseguito il parere favorevole e obbligatorio delle 10 Circoscrizioni ed era stata esaminata dalla Conferenza dei Capigruppo.
Costituito nel 2007, il Comitato Acqua Pubblica Torino ha iniziato tre anni fa la sua sfida sul tema. Dopo essersi impegnato per un'iniziativa nazionale, il Comitato ha raccolto in quattro mesi le tantissime firme per la proposta di modifica statutaria.
A vedere com'è andata la votazione viene una malignità... quando c'è da fare gli interessi della collettività qualcuno non partecipa al voto... ma è solo una mia malignità...

2 commenti:

  1. "A vedere com'è andata la votazione viene una malignità... quando c'è da fare gli interessi della collettività qualcuno non partecipa al voto... ma è solo una mia malignità... "

    Malignità per malignità: probabilmente lo stesso signore molto impegnato a spiegarci che il progetto TAV è "strategico" senza saper reggere ad un confronto serio sui fatti e argomentare quale idea di futuro per il Paese e per il nostro territorio abbia in mente. Ovviamente è una malignità. Evidentemente dovremo attendere un altro partito o trovare in noi la forza di renderlo migliore quanto basta per poterci "mettere la faccia" con sufficiente serenità.
    Maurizio Crozzoli.

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  2. Caro Maurizio, oltre a quel signore la malignità era riferita anche ai partiti del centrodestra che se ne sono proprio andati dal consiglio.
    Certo che il sindaco ha fatto proprio una figura barbina!
    Per quanto riguarda il PD penso che se sedersi sulla riva del fiume e aspettare di vedere arrivare un altro partito sia solo sprecare del tempo.
    L'unica speranza, come hai detto anche tu, è trovare in noi la forza di renderlo migliore. Ma come?
    fabri

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