giovedì 26 novembre 2009

Intervista a Mercedes Bresso

Pubblico una intervista di Luca Telese alla presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso. Vi riporto qui un paio di passaggi, molto significativi:

- Qui arriva Bossi e dice: ‘Ne voglio due’. Due di che? Due regioni, lo sa benissimo. “E che c’entra il Veneto con il Piemonte? Non è mica una partita di Monopoli... Per vincere dobbiamo rifiutare questa logica spartitoria”.

- Quei ragazzi sono fantastici
(si riferisce a quelli di Libera), sono riusciti a mobilitare il paese contro le mafie... Con chi deve dialogare chi governa?

Ecco tutto il testo dell'intervista
LA BRESSO: ”LA CANDIDATA QUI SONO IO”
Il federalista Bossi vuole decidere a Roma chi corre in Piemonte? Noi no
di Luca Telese

Per giorni è stata sotto assedio. Sembrava che l’accordo nazionale (e locale) con l’Udc dovesse passare sopra la sua testa. Qualcuno le rimproverava “di non avere un buon rapporto con i cattolici”, qualcun altro di essere “laicista”. Un destino in parte parallelo a quello di Nichi Vendola, che ha scelto di rompere gli indugi candidandosi direttamente alle primarie e sfidando i suoi avversari a fare altrettanto (in Puglia il Pd è in fibrillazione, e deve decidere se appoggiarlo o meno). Mercedes Bresso, presidente uscente della regione Piemonte, invece spiega: “Io sono favorevolissima alle primarie, ma credo che in Piemonte non ci sia più tempo per farle. Se le volevano, dovevano pensarci prima. Ora il tempo scaduto....”.
Governatore Bresso, la agita tutto questo dibattito?
(Sorriso) Per nulla, io sono tranquillissima: in Piemonte la coalizione che ha governato ha scelto la sottoscritta. Sarebbe un paradosso se si pensasse di mettere in discussione questa scelta in nome di altre logiche.
Le “altre logiche” sono l’accordo con l’Udc, che viene considerato una necessità anche a livello nazionale...
Da chi?
Tutti parlano di D’Alema.
Ci ho parlato. Ha detto che quando ha detto le frasi di cui si discute, non si riferiva a me. E in ogni caso, dopo anni che diciamo che si deve ripartire dal territorio...
Però anche in Piemonte c’è il problema dell’accordo con l’Udc...
Benissimo. Io sono disponibile e favorevole a questo accordo”
Dice davvero?
Certo: i miei rapporti con l’Udc in Piemonte sono discreti, anzi buoni. Però il nome del candidato non è in discussione.
E se fosse proprio quella la discriminante?
Guardi, noi non siamo disponibili a qualunque cosa pur di fare un accordo. E’ una logica che respingo sempre, e anche in questo caso”.
Mi dà una buona motivazione, in termini molto sintetici.
(sorride) Semplice: credo, immodestamente, di essere il candidato migliore da queste parti”.
Più sintetica di così...
Non scherzo: abbiamo governato bene, abbiamo raggiunto dei risultati importanti, non ci sono critiche sul mio operato nella coalizione, non vedo all’orizzonte alternative forti. Le va bene?
Si dice che in gioco ci sia un accordo nazionale, che qualcuno degli uscenti si debba sacrificare.
Alt. Io ho parlato con Bersani, e lui mi ha detto che condivide il principio che il candidato si decide in Piemonte. Ma voglio aggiungere una cosa...
Prego.
Qui da noi c’è lo strano paradosso di una forza che si dice federalista, la Lega, che pretende di decidere a Roma il candidato. E noi che facciamo? Ci associamo a questo gioco? Sarebbe folle.
Lei dice che non si dovrebbe fare altrettanto...
Ma certo. Qui arriva Bossi e dice: ‘Ne voglio due’. Due di che? Due regioni, lo sa benissimo. “E che c’entra il Veneto con il Piemonte? Non è mica una partita di Monopoli... Per vincere dobbiamo rifiutare questa logica spartitoria”.
La diverte l’idea di essere meno centralista della Lega, confessi.
Se c’è un modo antico e folle di far politica è questo. Capisco chi dice: non accetto imposizioni.
Si riferisce a Vendola che chiede le primarie?
Io veramente pensavo a gente come Formigoni o Galan, che hanno consensi evidenti, e esperienza di governo. Ma ovviamente anche Vendola fa bene. Quello che deve finire è la politica delle trattative a Roma, decise da chi non sa cosa accade sul territorio.
Si è detto: la Bresso è laicista.
“Non conosco questa parola, non so cosa significhi. Io sono laica, e orgogliosa di esserlo, questo sì.
Hanno detto di lei: non ha un buon rapporto con i cattolici.
Quali? Ci sono cattolici di centrodestra e cattolici di centrosinistra. Io ho ottimi rapporti con i cattolici di centrosinistra, e rapporti meno buoni con quelli di centrodestra.
Esempio?
“Ho lavorato benissimo con i focolarini. E ho una grande stima per i giovani di Libera, l’associazione di don Ciotti.
Questo rapporto con i ragazzi di Libera l’Udc glielo ha rimproverato...
Attenzione. L’Udc nazionale me lo ha rimproverato. Ed è un rapporto di cui io invece vado orgogliosa. Quei ragazzi sono fantastici, sono riusciti a mobilitare il paese contro le mafie... Con chi deve dialogare chi governa?
Perché dice che il tempo è scaduto?
“Perché noi ci eravamo dati delle regole. Le regole prevedevano che se si fossero volute le primarie bisognava deciderle per tempo.
Ha fretta di iniziare?
(Sorride) A dire il vero sì. Sono una grande sostenitrice delle primarie. Ma preferirei dedicare più tempo alla campagna elettorale con i cittadini che a quella fra di noi. Consiglierei agli altri di fare altrettanto.

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