lunedì 26 ottobre 2009

Le giuste bacchettate del parroco ai fedeli

Domenica 25 ottobre, messa delle 10,30 in una di quelle parrocchie di periferia dove ancora si respira il profumo buono della Chiesa cattolica (perchè poi ce ne è un altro di profumo, ma non è altrettanto buono e in questo caso non ci interessa nemmeno).
Dicevo, domenica 25 ottobre, al termine della messa, subito prima della benedizione, il parroco fa leggere al microfono un editoriale di Famiglia Cristiana, premettendo che magari a qualcuno non farà piacere, ma che ci ha riflettuto molto e che ha chiesto consiglio a diverse persone prima di prendere questa decisione.

Perchè l'ha fatto leggere? Perchè
"nessuno dei fedeli di questa parrocchia mi ha finora rivolto l'invito a fare una riflessione sulla situazione sociale e politica italiana, e questo è un brutto segno".

Queste le (quasi) testuali parole.

Ha ragione! Cacchio! Ha pienamente ragione. I cristiani e i cattolici sono chiamati ad essere parte attiva nella società, a testimoniare in prima persona quello in cui credono. E marcare le distanze da certi atteggiamenti, battere un colpo anche su quei temi che il lato maleodorante della Chiesa troppo spesso non ripropone all'attenzione dell'opinione pubblica (per motivi ancora oscuri... beh, forse neanche tanto oscuri).

Questo il testo dell'editoriale letto

Per la cronaca, prima che terminasse la lettura, una signora ha criticato apertamente questa scelta: secondo lei era meglio prima dare la benedizione e poi farlo leggere. Così chi non lo voleva ascoltare se ne poteva andare.

Come se la fede vissuta all'interno di una comunità, che culmina nella messa domenicale, sia una cosa e la vita quotidiana sia un'altra storia, da tenere ben distinta e separata.

Io non sono d'accordo.
E personalmente esprimo la mia più totale sintonia con la scelta del parroco: sia per la lettura in sè che per la scelta di proporla prima della benedizione. Tant'è che dopo la messa l'ho salutato scherzosamente dicendogli "fai attenzione, se continui così corri il rischio che qualche cattolico si risvegli dal torpore!!!"
A pensarci bene, forse, non scherzavo poi così tanto.

3 commenti:

  1. Eh si, nelle parrocchie di periferia si respira ancora un buon profumo!

    Visto l'argomento, colgo l'occasione per informarvi che nella nostra parrocchia, SS. Nome di Maria (Città giardino, via Guido Reni 96/140), il gruppo di formazione politica "Michele Pellegrino" organizza per il 23/11 alle 21 un incontro con don Ermis Segatti su "Etica e politica - un'analisi della situazione politica in Italia".
    Ciao!
    Massimo

    http://massimosola.blogspot.com/

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  2. La cosa preoccupante è che molte persone la pensano come la tizia che dissentiva rispetto all'iniziativa di Piero, la chiesa è ilposto in cui si prega, possibilmente in modo meccanico, senza dover essere chiamati troppo a riflettere..... spero solo che questa ultima iniziativa non gli costi una epurazione da parte dell'altra chiesa 8quella che a noi forse non interessa, ma comanda)

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  3. Purtroppo domenica scorsa non c'ero per altro impegno (ma sapevo dell'articolo che, peraltro,avevo già visionato)e me ne dispiace tantissimo perchè avrei voluto guardare ben bene in faccia quella "signora".
    Fortunatamente siamo ancora in tanti a pensarla diversamente.
    Giusy

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