giovedì 5 febbraio 2009

Cip 6 o ci fai?


Altra iniziativa molto interessante. Qui sotto ne trovate la presentazione tratta dal sito www.dirittoalfuturo.it
Leggete bene, si tratta di una specie di azione collettiva per recuperare la quota che dalle nostre bollette della luce è stata data agli inceneritori anzichè alle fonti rinnovabili, i famosi CIP6.

Abbandonata l’idea che i partiti politici e la maggior parte delle associazioni ambientaliste possano difendere in modo sostanziale la nostra salute e i diritti acquisiti, un gruppo indipendente di persone, l’ 8 novembre 2008 si è costituito in associazione con lo scopo di condurre quelle azioni legali in grado di portare nelle aule di tribunale le ragioni di molti cittadini assai preoccupati per il proprio futuro. In particolare ci interesseremo dei temi connessi ai rifiuti e in modo particolare quel che riguarda l’incenerimento degli stessi. Gli inceneritori sono costosi ed estremamente dannosi sia per la salute che per l’ambiente. Si possono considerare il simbolo di un modello di consumo inconsapevole, tutto volto alla distruzione delle risorse primarie. Per arginare l’estendersi di questa pratica intraprenderemo una serie di vertenze legali per negare loro ogni agevolazione finanziaria e stimolare tutte le azioni in grado di incoraggiare in modo deciso la raccolta differenziata e tutte quelle pratiche finalizzate all’obiettivo RIFIUTI ZERO.
Il primo impegno dell’associazione è la vertenza per la restituzione dei soldi ingiustamente prelevati tramite la bolletta dell’energia elettrica, e convogliati verso impianti che non devono riceverli come gli inceneritori, che grazie a questi soldi sono proliferati oltremisura. E’ consolidata la consapevolezza che l’incenerimento non è sostenibile, da nessun punto di vista (sanitario, energetico, economico, ambientale), ma molti uomini di potere, polarizzati dalla puerile illusione della fiammata che distrugge ogni cosa e, soprattutto, dagli ingenti investimenti che si concentrano nelle mani di pochi, hanno introdotto nel nostro ordinamento norme totalmente in contrasto con le direttive europee. Noi difenderemo i diritti acquisiti da ognuno di noi con la legge europea sostenendo la vertenza sporta dagli utenti che denunceranno il gestore della rete elettrica intimando la restituzione di quella parte di bolletta utilizzata in questo modo.

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