Anche quest'anno Torino vedrà accendersi le luci d'artista, e già dai primi di novembre. Alcune mi piacciono, altre no e non le capisco, ma questi sono gusti miei personali.
Però quest'anno le trovo particolarmente inadatte.
Avete idea della dimensione della crisi che sta colpendo Torino?
Secondo il sindaco Chiamparino "la città sta pagando dazio più di altri", monsignor Poletto esprime "preoccupazione per le famiglie di lavoratori precari che non hanno nemmeno diritto alla cassa integrazione" e anche Epifani dice che Torino è l'epicentro della crisi.
Un pò di dati?*
Secondo Bresso in tutto il Piemonte ci sono 40 tavoli di crisi aperti.
Il centro ricerche Motorola ha cancellato 370 lavoratori, giovani ingegneri e tecnici che un bel mattino di novembre del 2008 si son sentiti dire "si chiude". E rischiano pure di non avere la cassa integrazione perchè l'azienda non ha pagato i contributi per gli ammortizzatori sociali.
La Dayco ha messo in mobilità 470 tute blu, da un giorno all'altro.
La Bertone: da tre anni 1200 operai sono in cassa integrazione e ora aspettano di sapere se gli amministratori nominati dal Tribunale troveranno una soluzione.
La Pininfarina. Dopo la morte di Andrea deve far fronte a 700 milioni di euro di debiti, tanto che si ipotizza la chiusura di due stabilimenti del canavese e una riduzione degli addetti (si parla di 700 operai).
La Michelin ha annunciato la chiusura dello stabilimento Stura. I 640 operai saranno trasferiti a Cuneo e Alessandria.
Powertrain: cassa ridotta a sette giorni per 1200 addetti.
E poi c'è Mirafiori... cassa integrazione per 3500 operai. Tutte le linee, tranne quella dell'Alfa MiTo.
Insomma, tra chiusure, casse integrazioni, spostamenti, mobilità e compagnia, la crisi sta colpendo circa 8000 persone. Ho i brividi mentre lo sto scrivendo, credetemi.
Sono sicuro che spegnere le luci d'artista non cambierebbe nulla. E penso anche che a nulla serva vestirsi a lutto e piangersi addosso.
Bisogna reagire. Ciascuno secondo le proprie responsabilità.
Ma per innescare la reazione deve esserci un momento di forte solidarietà e coesione da parte di tutta la comunità - città. Tutti dobbiamo stringerci intorno a queste persone che stanno rischiando di perdere il lavoro. E credo che l'amministrazione cittadina, per prima, debba essere vicina a loro.
Per questo lancio una nuova iniziativa.
Chiedo alla Circoscrizione 2 (sul cui territorio, tra l'altro, sorge lo stabilimento Fiat Mirafiori) che si faccia carico di proporre al Comune di Torino un gesto simbolico: spegnere, per un giorno, le luci d'artista in segno di solidarietà con quei lavoratori e quelle lavoratrici.
E' solo un gesto simbolico, ma potrebbe avere una valenza molto importante per circa 8000 persone.
Se siete d'accordo con questa iniziativa, lasciate il vostro nome in un commento e diffondetela il più possibile. Provvederò poi a formalizzare la richiesta alla Circoscrizione 2 con tanto di nomi allegati.
* Fonte La Repubblica del 4 novembre 2008
Personalmente sono d'accordo, anche se considero le luci d'artista un segnale positivo, che può davvero "illuminare" la città e aiutare a mantenere il sorriso e la speranza, quando non diventano uno spreco o un ennesimo squilibrio tra il centro e le periferie. Per questo condivido anche i "distinguo" della proposta.
RispondiEliminaLa situazione occupazionale di Torino è davvero preoccupante e ritengo che sia il caso di chiedere un segnale forte: parlerò con gli altri consiglieri della Circoscrizione 2 per portare avanti la proposta. Ciao
Massimo
Adoro le luci di Torino che sono molto poetiche e ci distinguono da tante altre città che non le hanno.
RispondiEliminaPerò sono d'accordo che sarà un Natale diverso e che non possiamo far finta di niente.
Sono d'accordo con la tua proposta.
a presto
laura