martedì 15 novembre 2011

Punto vendita solidale in quartiere

Foto tratta dallo Spiffero
In questi tempi di risorse centellinate, 120.000 euro di finanziamenti pubblici è bene che siano assegnati in maniera coscienziosa e trasparente e che tutti possano verificare come vengono impiegati (discorso che vale anche in tempi di vacche grasse, ma tant'è).

Era il 13 dicembre dello scorso anno quando segnalavo con entusiasmo la notizia che presto sarebbe stato aperto in quartiere un punto vendita solidale, a seguito dell'approvazione della delibera che dava il via libera al progetto della Fondazione Dare.
Premettendo che l'iniziativa in se stessa mi sembra nobile e meritevole, pare che a distanza di quasi un anno ci sia qualcosa che non va.

Dati principali del progetto, approvato a dicembre 2010:
Promotore: Fondazione DARE, costituitasi nel settembre 2010 da AgriSocialCoop ScE, dall’Istituto Nazionale per la Valutazione dell’Impatto Sociale dell’Economia, dall’Associazione “La Casa del Sorriso”, dalla Fondazione “Giovanni Dalmasso”;
Il progetto: “Scuola, Impresa, e Solidarietà – Circoscrizione II”, con l'obiettivo principale di ridurre l’area di povertà (o di rischio povertà) nell'ambito della Circoscrizione II della Città di Torino. Obiettivo che verrà raggiunto attraverso queste azioni:
1) il Centro di Redistribuzione Sociale (CRS) del cibo di media-lunga scadenza, e dei prodotti igienico-sanitari per la casa e le persone, invenduti da parte della piccola-medio-grande distribuzione;
2) il Punto Vendita Solidale (PVS), in cui saranno venduti prodotti alimentari agrozootecnici a km. zero, con certificazione di marchio di genuinità alimentare e di filiera etico-sociale, a prezzi sensibilmente ridotti rispetto ai prezzi di mercato grazie all’ accorciamento della filiera distributiva;
3) sostegno allo sviluppo dei gruppi di acquisto solidale (GAS) presenti sul Territorio.
Luogo: V. De Canal 33 nei locali ristrutturati degli ex Labo Preprofessionali, con superficie coperta complessiva di circa 340 mq. per la realizzazione nei suddetti locali del progetto di cui trattasi. Canone annuo pari a 3.200€ (cioè con uno sconto del 90% rispetto ai normali valori di mercato).
Finanziamento: 120.000 euro provenienti dal Progetto Urban.

Novembre 2011, sabato 12.
Secondo un articolo apparso sullo Spiffero, nel pomeriggio di sabato 12 novembre alla presenza di:
- Ilda Curti (Assessore all'Urbanistica del Comune, ma che nella precedente giunta comunale gestiva i fondi di Urban),
- Andrea Stara (ex presidente Circoscrizione 2, in carica quando è stato approvato il progetto),
- Paola Bragantini (segretaria provinciale PD),
- Stefano Lo Russo (capogruppo PD in Sala Rossa),
viene inaugurato niente popò di meno che... un negozio di generi alimentari, di marche conosciute e a prezzi di mercato: sarebbe questo il Punto Vendita Solidale?

Alcune domande:
1) Nel frattempo la stessa fondazione DARE ha ottenuto la concessione dei locali ex poste in Cascina Giajone, in quanto unica partecipante al bando: canone 2.000€ all'anno anzichè 20.000€ (valore di mercato). Nei locali, una volta ristrutturati a proprio carico, la fondazione realizzerà "un punto ristoro e vendita dei prodotti equo solidali ed a chilometro zero". 
Vista l'esperienza di via De Canal, non sarà forse il caso di monitorare bene questo progetto affinchè non si trasformi in un altro comune negozio di generi alimentari?

2) Come mai tre annunci ufficiali di apertura (febbraio, giugno e ottobre 2011) per poi aprire effettivamente a metà novembre, dal momento che la delibera del 2010 parlava di urgenza ed era quindi stata dichiarata immediatamente eseguibile?

3) Avrei preferito che un'assessora e un consigliere regionale si muovessero per qualcosa di più alto valore etico-sociale, che non per inaugurare un negozio. Tuttavia, trattandosi dei promotori di questa lodevole iniziativa posso anche arrivare a capire la loro presenza.
Ma Bragantini e Lo Russo cosa c'entrano? Era forse un'iniziativa del PD? Passavano di lì per caso?

4) Il P.V.S. non doveva vendere prodotti a km zero, filiera corta, certificati e a prezzi sensibilmente ridotti? E' vero quello che dice chi è entrato nel negozio quando parla di prezzi alle stelle, prodotti di mercato e di una tessera di 5€?

5) E tutto il resto del progetto? Cioè il Centro di Redistribuzione Sociale e il sostegno allo sviluppo dei gruppi di acquisto solidale che secondo lo Spiffero partiranno tra svariati mesi?

1 commento:

  1. ... a qualcuno la solidarietà di qualcun'altro è arrivata ... nel progetto non si specificava "per quanti solidale" ...

    RispondiElimina

Articoli correlati

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...