venerdì 24 luglio 2009

Gelmini, un ministro con le palle (quelle che racconta!)



Citando il mitico Trap, "non dire gatto se non ce l'hai nel sacco".
Il ministro Gelmini ha un pò questo vizio... soprattutto quando i numeri che spara sono a suo vantaggio (ma sinceramente penso che ce l'avrebbero tutti, nella sua posizione, questo vizio).
Magari, però, aspettare i dati definitivi prima di fare la bella conferenza stampa non sarebbe male.
A cosa mi riferisco? Ai numeri di bocciati.
La Mary Star ha basato tutta la sua attività e la sua riforma sul concetto di "scuola del rigore". "Basta con la cultura buonista del '68" è la frase che cita più volte. Sembra quasi che sia quello il suo unico cruccio!!! Far dimenticare il '68.
Così eccola tutta contenta annunciare che i bocciati, grazie alla sua riforma, sono aumentati!

Due riflessioni su questo.
La prima è di carattere educativo, e la propongo con le parole del prof. Veronesi che sulla Stampa di qualche giorno fa ha scritto un bell'articolo proprio su questo tema.

Penso che sia un segnale preoccupante, che può indicare che la nostra scuola non è in grado di capire e interessare i nostri ragazzi, e deve ricorrere a strumenti di autoritarismo obsoleto per stimolare un percorso di crescita.
L’istruzione è un diritto-dovere sancito dalla nostra Costituzione, ma il suo obiettivo è formare dei cittadini, non trasferire una cultura nozionistica e poi misurarla rigidamente. La scuola dovrebbe essere l’ambiente privilegiato per motivare i giovani alla vita e fornire loro gli antidoti contro le fughe dalla realtà e il rifiuto del mondo adulto. Dovrebbe essere luogo di studio, certo, ma anche di sport, musica, teatro, laboratori scientifici e sperimentazioni culturali.


Condivido in pieno il ragionamento. E rilancio una piccola provocazione sull'ultima frase: come fa la scuola pubblica targata Gelmini ad essere luogo di sport, musica, teatro, laboratori scientifici e sperimentazioni culturali con tutti i tagli che il ministro (e Tremonti) le hanno inferto? Lo sa il ministro che le scuole stanno facendo PAGARE ALLE FAMIGLIE anche i corsi di latino? (Repubblica di mercoledi 22 luglio 2009, cronaca di Torino).

La seconda riflessione riguarda la fiducia nei confronti del ministro, e prende spunto da un'altro articolo comparso il 19 luglio su Repubblica.it a firma di Salvo Intravaia.
Come si fa ad avere fiducia in un ministro che racconta palle? O meglio, interpreta continuamente a suo vantaggio i numeri?
Dopo avere raccolto i primissimi dati provenienti dalle scuole, il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, aveva annunciato con un certo trionfalismo: "La scuola buonista del '68 è stata archiviata". Aridaje co sto 68, ma allora è un chiodo fisso!
Quando però i dati sono stati definitivi non ho avuto notizia di una seconda conferenza stampa nella quale il ministro si sia corretta.
Già, perchè quelli erano solo una specie di "exit poll". I dati definitivi delineano invece un quadro diverso, più complesso.
Perchè se da un lato è vero che sono aumentati i non ammessi agli esami (e ci sarebbe pure mancato visto che basta un solo 5 in pagella -condotta compresa- per non essere ammessi), dall'altro i bocciati agli esami di terza media (scuole statali) sono appena lo 0,45% contro 0,53% del 2008. Anche sui bocciati al superiore le prime stime ministeriali parlavano di crescita, per scoprire più tardi che è vero il contrario: 13,8% di bocciati nel 2008 e 13,6% quest'anno.
Sui bocciati agli esami di maturità stiamo ancora aspettando i dati definitivi.

E la condotta? Il tanto sbandierato 5 in condotta che basta, da solo, a bocciare un ragazzino?
La Gelmini ha annunciato trionfante che 10.000 ragazzi sono stati bocciati per il 5 in condotta!!!
Ma anche qui, se si va oltre l'annuncio, va fatta una precisazione: non è vero che 10 mila ragazzi sono stato bocciati per il 5 in condotta. E' vero, semmai, che 10 mila studenti di scuola media e superiore sono stati bocciati "anche" con 5 in condotta. Perché quanti effettivamente siano stati quest'anno i bocciati per il solo comportamento non lo sa nessuno: il gestore del sistema informativo può infatti solo raccogliere i dati relativi ai bocciati "con votazione nel comportamento inferiore a 6 decimi".

L'immagine è tratta da Giornalettismo.com

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