martedì 16 luglio 2013

Inceneritore, inchiesta della Procura sul pericolo di inquinamento

"Pochi mesi di vita, tante polemiche, diverse anomalie di funzionamento. E ora c'è anche un'inchiesta della procura."
"....Il pericolo che l'inceneritore inquini, che emetta sostanze pericolose oltre ai limiti, sembra essere più che concreto."

Non lo dico io, ma Repubblica
http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/07/15/news/gerbido_inchiesta_della_procura_sul_pericolo_di_inquinamento-62989056/

Riporto anche uno stralcio della lettera aperta che il comitato Rifiuti Zero sta inviando a tutti riguardo cio' che sta accadendo all'inceneritore.
Purtroppo in questo momento non riesco a rendere pubblici gli allegati di cui si parla nella lettera. Provvederò appena possibile.
Intanto, teniamo gli occhi bene aperti...

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Ciao,
probabilmente, nelle scorse settimane, avrai sentito parlare dell'incidente all'inceneritore del 2 maggio scorso, che ha causato una lunga e densa fumata nera e bloccato l'impianto per diverse settimane a seguire.
Noi cittadini del Coordinamento No Inceneritore Rifiuti Zero abbiamo piu' volte chiesto che si facesse chiarezza sulla questione, per sapere cosa è successo.
Abbiamo rivolto tali domande soprattutto al Comitato Locale di Controllo, quell'ente che dovrebbe essere dalla parte di noi cittadini per vigilare e controllare che tutto nella vicenda inceneritore sia svolto correttamente.
Ebbene, nonostante iniziassero a circolare informazioni preoccupanti sull'accaduto e noi cittadini chiedessimo, con insistenza, chiarezza e conferme, la Presidente del Comitato Locale di Controllo, Erika Faienza, sulle pagine di Luna Nuova, si affrettava a smentire queste voci, arrivando a dichiarare che non c'era stata alcuna emissione (come puoi leggere in allegato).
Insomma una bella iniezione di calmante per tutti.
Per fortuna la Provincia, a seguito del rapporto di ARPA, inviava a TRM una diffida (anche questa in allegato), in quanto non solo l'incidente c'era stato, ma, cosa piu' grave, durante l'incidente i fumi sono usciti praticamente senza controllo.
Se da un lato l'incendio dei rifiuti nel forno non lo spegni con l'interruttore, dall'altro non hanno funzionato alcuni importantissimi sistemi dell'inceneritore che dovrebbero essere SEMPRE accesi anche durante i malfunzionamenti dell'impianto. Si tratta del monitoraggio degli inquinanti nei fumi e i bruciatori di abbattimento delle diossine.
Tutto cio' perche', come si scoprira' dopo e debitamente riportato nell'aggiornamento della diffida della Provincia (sempre in allegato), l'impianto  elettrico e' stato realizzato in difformità al progetto autorizzato.

Quindi durante il guasto i fumi sono usciti incontrollati.

Questo e' un fatto MOLTO GRAVE, tant'è che la stessa Provincia nella diffida aggiornata ha imposto a TRM l'implementazione urgente delle modifiche atte a risolvere questa grave difformità prima del riavvio dell'impianto.
Dalla diffida inoltre si scopre anche la mancanza di procedure organizzative-operative da applicare in caso di malfunzionamenti ed emergenze!

La Provincia richiedeva uno stop immediato delle attivita' di incenerimento, per fare in modo che TRM attuasse il piano correttivo sull'impianto
La Provincia purtroppo ha accettato, su richiesta di TRM, di far ripartire l'inceneritore, concordando di eseguire il piano correttivo durante il funzionamento dell'inceneritore stesso nell'arco di 7 mesi.

A conferma che l'impianto non sia ancora nelle condizioni di poter bruciare rifiuti il nuovo stop per malfunzionamento avvenuto giovedi 11 luglio ad un solo giorno dalla ripartenza dell'impianto.

Adesso fortunatamente e' tutto in mano alla magistratura che indaghera' per capire bene cio che e' capitato ed agire ci conseguenza.

Abbiamo ritenuto di scrivere queste due righe perche' tu sappia la verita' sugli ultimi episodi relativi a un problema che affliggerà la nostra quotidianità probabilmente per i prossimi 25-30 anni (a meno che le proposte rifiuti zero non siano accettate nel prossimo futuro e permettano di ridurre la durata di questa condanna).
Vogliamo spronarti a non sentire mai una sola campana, ma approfondire ed informarti soprattutto sulle questioni spinose come quella dell'inceneritore.
Vogliamo infine condividere con te le nostre profonde perplessita' sulla gestione e l'azione di un ente, il Comitato Locale di Controllo, che avrebbe lo scopo di vigilare a garanzia di noi cittadini, ma che invece sembra gestito per buttarci fumo negli occhi (le promesse dei monitor nei Comuni, il sito internet incompleto, serate informative da propaganda, interviste fuorvianti, ecc)
Il Comitato Locale di Controllo, gestito cosi' com'e' dal suo attuale presidente, Erika Faienza, tradisce la nostra fiducia.

Per concludere ti ricordiamo cio' che puoi fare per dare una mano in questa lotta di civilta:
- puoi' ricordare all'Amministrazione del tuo comune che ha il dovere di salvaguardare la salute dei cittadini e in virtu' di cio' deve pretendere dai comuni che compongono il CLDC e dalla Provincia di Torino un intervento affinchè il Comitato Locale  di Controllo riacquisti la sua credibilita', con un Presidente nuovo, affidabile e trasparente verso gli enti amministrativi  e la cittadinanza tutta.
- la stessa Amministrazione potrebbe promuovere la partecipazione attiva dei cittadini e dei movimenti ambientalisti all'interno del CLDC, allo scopo di aggiungere una voce realmente critica e slegata da qualsivoglia tipo di interesse, se non quello alla salute dei cittadini,
- ti ricordiamo infine che ciascuno di noi puo' farsi promotore di esposti verso la procura in caso fossimo testimoni di ulteriori anomalie legate all'inceneritore del Gerbido (fumi neri, ecc), per continuare come stiamo gia' facendo a fornire nuovo materiale alla magistratura che sta cercando di capire cosa sta capitando intorno all'avvio, non ancora riuscito del tutto, dell'inceneritore del Gerbido.
E siamo solo all'inizio ....
Coordinamento No Inceneritore Rifiuti Zero Torino

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