mercoledì 20 giugno 2012

Arma di distrazione di massa

Immagine scattata circa 20 min. prima dell'inizio
Lunedi 18 giugno si è svolto presso la Sala Operti il consiglio aperto di Circoscrizione 2 sull'inceneritore del Gerbido.
Ad inizio assemblea il salone era pieno. A spanne saranno state 250 persone circa.
Per motivi personali ho potuto assistere solo alla prima ora. E su quella voglio fare i miei commenti. Sul resto mi affiderò ai resoconti che sicuramente gireranno presto in rete. 
Curioso che un evento così importante sia stato ignorato dalla stampa locale
Forse era più importante informare i cittadini sulla diatriba esistenziale del secolo, cioè se le signore consigliere comunali dovranno indossare la giacca alle sedute estive di Palazzo Civico.

Ma torniamo al Consiglio aperto. 
Se non avessi avuto altri strumenti di informazione che questa assemblea, sarei uscito pensando che l'inceneritore è cosa buona e giusta
E' fatto per noi: ci toglierà di mezzo le discariche; la raccolta differenziata non solo non verrà interrotta, ma addirittura aumenterà fino a ben il 50% a livello cittadino; ci darà energia e calore (e non è una battutaccia); non correremo alcun rischio in termini di salute e, anzi, grazie alle compensazioni potremo vivere in un quartiere ancora più bello.
Questo infatto è il quadro che hanno dipinto gli interventi a cui ho assistito, in particolare quelli dell'assessore all'ambiente del Comune, Enzo Lavolta e della presidente del Comitato Locale di Controllo, Erika Faienza. 

Già... SE non avessi avuto altri strumenti di informazione... Si dà il caso, però che negli anni qualche informazione "extra-istituzionale", alternativa, me la sia procurata. 
E si tratta di informazioni che vanno in "direzione ostinata e contraria" [cit.] a quelle che mi propaganda chi sta gestendo la costruzione e la realizzazione dell'impianto.

Troppe domande sono passate in cavalleria, almeno nella prima ora.
Domande alle quali risposte certe, chiare e inequivocabili non potrebbero che giovare.
Ad esempio: chi controllerà cosa entra nell'impianto per essere bruciato? Non si sa. 
Quando inizierà il monitoraggio dello stato di salute dei cittadini residenti nell'area dell'impianto, per avere un quadro di partenza sul quale valutare gli effetti dell'inceneritore? Non si sa.
Come si fa ad estendere la raccolta differenziata porta a porta se non ci sono le risorse nemmeno per mantenere quella attuale? Non si sa.
Le compensazioni sono intese come "contentino" urbanistico o come vera e propria mitigazione dell'inevitabile aumento dell'inquinamento dell'aria dovuto alle emissioni dell'inceneritore? Questo si è capito: puro e semplice contentino urbanistico. Quindi, per come la penso io, uno spreco di soldi.
Come e dove verranno trattati i rifiuti pericolosi derivanti dalla fase di incenerimento (filtri e residui di cenere altamente nociva)? Non si sa.
Quando chiuederà la Servizi Industriali di Orbassano? Non si sa. L'assessore regionale all'ambiente, Roberto Ravello, competente in materia, non è nemmeno venuto.
Quando saranno reperibili le informazioni sul sito del Comitato di Controllo? Non si sa. Il sito sarà attivo entro l'estate (la Presidente si è però dimenticata di identificare l'anno).
Quale serietà può avere un Comitato di controllo nel quale siede anche chi costruisce e gestirà l'impianto? Questo si sa: nessuna.
Infatti, grazie ad una slide che ha proiettato la presidente del Comitato stesso, è venuto fuori nero su bianco che controllante e controllato sono la stessa persona: anche TRM, la società che costruisce e gestirà l'impianto (e che sta per essere privatizzata all'80%) siede nel CLdC.

E sono stato lì solo un'ora. Forse qualche risposta l'hanno data gli interventi ai quali non ho potuto assistere, ma una impressione comunque mi rimane netta: la serata è stata concepita come un vero e proprio "spot" pro-inceneritore. Un'arma di distrazione di massa.
E non è un bel segnale.

3 commenti:

  1. Ciao Fabrizio.
    sono rimasto fino alla fine e di risposte nulla.
    Ciao
    Ivano

    RispondiElimina
  2. Ciao Fabrizio. A mio modo di vedere invece le risposte ci sono state, eccome!
    La Volta (Assessore Ambiente Comune di Torino) ha detto che l'opera non è economicamente sostenibile e quindi raccatteremo immondizia in Italia da bruciare;
    Ronco (Assessore Ambiente Provincia di Torino) ha dichiarato che l'inceneritore partirà comunque anche se non sarà spostata la Servizi Industriali, scoffessando così le prescrizioni passate;
    Pannocchia (Direttrice ARPA Torino) ha ammesso che la diossina non è monitorabile in continuum, perché non esistono tecnologie in grado di farlo, quindi ci si accorge solo dopo un mese che il mese precedente si è emessa più diossina del dovuto. Detto questo, alla domanda "se l'inceneritore sarà spento in caso di violazioni" ha risposto che esistono blocchi automatici su ognuna delle tre linee di alimentazione (e questo per la diossina continua a non valere), ma che comunque il sistema di gestione dei rifiuti è progettato per sopportare al massimo cinque giorni di fermo dell'inceneritore, dopodiché questo deve ripartire se no non sanno dove mettere la monnezza.
    Queste sono le brutte risposte che abbiamo avuto, riferite davanti ad un centinaio di persone.
    Quindi il tutto è iniziato in commedia (come dicevi tu), si è trasformato in tragedia (battibecchi da piazza tra relatori e pubblico) ed è finito in farsa con le dichiarazioni di cui sopra.
    A presto.
    Alessandro Valente

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    Risposte
    1. Grazie Alessandro e Ivano. Purtroppo la situazione si sta delineando esattamente come si temeva. Un'opera dannosa volutamente portata avanti da non si sa quali interessi. Non certo quelli dei cittadini.

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