mercoledì 29 giugno 2011

La rivoluzione della mensa scolastica sostenibile

***
Rassegna Stampa sull'argomento
La Stampa, 7 ottobre 2011
***

La costruzione dell’inceneritore del Gerbido, con la sua ciminiera visibile a km di distanza, ha il pregio, forse l’unico, di farci prendere coscienza di una realtà che finora tutti, pur conoscendola bene, non abbiamo affrontato adeguatamente: questa società produce troppi rifiuti.

Talmente tanti che non sappiamo più dove metterli: ci tocca bruciarli e quindi, in ultima istanza, respirarceli.

La Legge della conservazione della massa, che parte dall’assunto di Lavoisier: “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” afferma sostanzialmente che è nulla la variazione nel tempo della massa contenuta in un volume delimitato da una superficie costituita sempre dalle stesse particelle. Il volume quindi si deforma nel tempo se dette particelle si muovono.

Cioè 10kg di rifiuti saranno sempre 10kg anche dopo l’incenerimento. Semplicemente cambieranno forma: in parte diventeranno un mucchio di cenere (che andrà smaltita come rifiuto speciale); in parte verranno espulsi dal camino, dove i filtri ne tratterranno una buona percentuale (filtri che poi andranno sostituiti e smaltiti come rifiuto speciale). Ne resterà una minima percentuale che, essendo composta da particelle troppo piccole per essere bloccate dai filtri, sarà espulsa nell’atmosfera e quindi nell’aria che respiriamo finchè non ricadrà a terra penetrando nei cibi che consumiamo.
Follia.


I bambini che oggi siedono sui banchi di scuola sono la società del futuro. Alcuni di loro ne saranno la classe dirigente. Lo sappiamo tutti.
E le scelte che effettueranno i nostri bambini domani sono dettate anche dagli esempi che vivono oggi in prima persona. Ecco perchè, come genitore e cittadino prima ancora che come presidente di un Consiglio di Circolo, ritengo fortemente negativo che i nostri figli a pranzo debbano consumare i pasti con stoviglie e posate usa e getta: quale modello di società potranno costruire in futuro se la norma, da piccoli, è buttare via tutto quello che gli passa sotto il naso? 
A maggior ragione se una delle entità che maggiormente contribuisce alla loro formazione e alla loro educazione, cioè la scuola, è la prima ad adottare questi modelli poco virtuosi!

Mi rendo conto che queste scelte sono forse obbligate alla luce della drammatica situazione economica in cui la scuola è stata progressivamente costretta.
Ma certe scelte, a mio parere, devono andare oltre una semplice rendicontazione contabile perchè devono e possono dare un senso più alto e più completo al lavoro quotidiano di educazione delle nuove generazioni.

Per questo mi chiedo: possiamo pensare che un giorno non lontano i nostri bambini a mensa utilizzino piatti, posate e bicchieri riutilizzabili e quindi non usa-getta?

Ci sono già diverse realtà nella nostra Circoscrizione che hanno fatto questa scelta. Richiede sicuramente la collaborazione dei soggetti che operano a vario titolo nel mondo della scuola e, forse, una diversa impostazione complessiva del servizio mensa. Ma si può fare.
Chiaramente non sto dicendo che da domani si debba avviare la “rivoluzione della mensa scolastica sostenibile”. 
Ma che si avvii un percorso di riflessione su questa tematica credo sia fondamentale e non più rinviabile.

---

Questo articolo è stato ripreso, con le dovute modifiche, dalla componente genitori del Consiglio di Circolo Mazzarello. E' diventato un documento nel quale si chiede che la scuola si faccia promotrice e stimolo nei confronti dell'amministrazione cittadina per avviare un percorso di studio, analisi e proposta di mensa scolastica sostenibile. Il testo del documento, approvato il 30 giugno 2011.

1 commento:

Articoli correlati

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...