lunedì 12 aprile 2010

Anche le mestruazioni possono essere eco-compatibili... pazzesco!


Cosa non si fa per ridurre i rifiuti: pannolini lavabili e coppetta mestruale.
Di seguito l'esperienza di alcune maestre di un asilo nido e un articolo comparso su Eco dalle Città che parla di questo nuovo strumento che può sostituire i tradizionali assorbenti nei giorni del ciclo mestruale.

Pannolini lavabili all'asilo nido
di Angela D’Agostino e le colleghe di Via Romita
Inizialmente, con il permesso dei genitori, abbiamo sperimentato i pannolini lavabili (di due tipi diversi) su cinque bambini della sezione lattanti e piccoli, per verificarne la tenuta alle urine e alle feci e occupandoci personalmente anche del lavaggio.
Non è poi una cosa così faticosa come potrebbe sembrare: si lavano in lavatrice a 60 °C anche con il resto del bucato senza utilizzare sbiancanti chimici (è sufficiente del bicarbonato) e ammorbidenti (ritarda l’asciugatura e può essere sostituito da un po’ di aceto bianco). Si asciugano in circa 24 ore, eventualmente anche sul termosifone, e quindi bisogna averne un numero sufficiente di ricambio (circa 20).
Nel frattempo abbiamo preso contatto con l’Amiat che, per i soli residenti in Torino, in collaborazione con la Regione Piemonte e nell’ambito del macro progetto della Provincia di Torino “Nella culla + salute e – rifiuti”; si propone di sperimentare la riduzione dei rifiuti attraverso la promozione dei pannolini lavabili per bambini. Il progetto Amiat è rivolto ai neo genitori (con bambini nati nel 2008/2009) residenti in Torino che fanno richiesta di un kit promozionale gratuito attraverso la compilazione di un tagliando da spedire per posta. Il kit è composto da 5 pannolini lavabili in cotone organico, 2 mutandine impermeabili e traspiranti, 100 veli monouso biodegradabili raccogli-feci.
Successivamente abbiamo organizzato un incontro al nido, con i genitori e la persona inviata da Amiat (comunicatrice ambientale), per fornire le informazioni sia sui pannolini sia sugli incentivi.
Attualmente la sperimentazione è stata avviata, con il lavaggio a carico dei genitori e prevediamo di proseguire nel prossimo anno scolastico con i nuovi iscritti. Per ovvie ragioni, il tempo dedicato al cambio dei pannolini sarà dilatato, ciò nonostante speriamo ugualmente di riuscirci.
Concludiamo, anche se può sembrare ovvio, dicendo che “saremo più felici” quando la qualità della vita, il benessere, il rispetto dei diritti di tutti i cittadini, soprattutto delle/dei bambine/i diventeranno obbiettivi prioritari delle scelte politiche ed economiche.
Nella speranza che i nidi possano davvero essere granai.

La mestruazione eco-compatibile con la coppetta mestruale
di Elisa Moretti (Eco dalle Città)
Sta aumentando grazie al passaparola la popolarità delle coppette mestruali, da utilizzare al posto dei tamponi e assorbenti. In gomma, latex o silicone, durano 10 anni ed evitano così di produrre una grande quantità di rifiuti: durante la propria vita, una donna che usa assorbenti usa e getta ne butta via circa 11 mila. L'alternativa è la coppetta mestruale.
Si tratta di un contenitore di gomma, latex o silicone, dalla forma di una campana rovesciata, che si indossa all'interno della vagina durante la mestruazione al posto di tamponi o assorbenti e serve per raccogliere il flusso mestruale. Una coppetta mestruale dura circa 10 anni e ha un costo compreso tra i 12 e i 35 euro a seconda del materiale e della lavorazione. I marchi più diffusi vendono solitamente coppette di due dimensioni, per adeguarsi alla diversa conformazione della vagina delle donne prima e dopo i 25/30 anni (o il parto).
Per le istruzioni per l'uso vi rimando all'articolo originale.
Pro:
Riduce l'impatto ambientale: gli assorbenti e i tampax sono rifiuti non riciclabili e difficilmente smaltibili;
E' economica: costa poco e dura una decina d'anni. Il costo si ammortizza in meno di un anno;
E' anallergica: le migliori coppette in commercio sono certificate anche per donne con allergia al lattice, alla gomma o ad altri elementi;
E' comoda: può essere utilizzata durante i viaggi, per fare sport...
E' pratica: è poco ingombrante e in genere viene venduta insieme ad un sacchettino di cotone per trasportarla;
E' più salutare: non assorbe il muco vaginale come i tamponi e non altera la naturale flora interna della vagina. Si può quindi tenere per un numero maggiore di ore.

Contro:
E' necessario avere una buona confidenza con il proprio corpo;
Prima e dopo l'estrazione e l'inserimento bisogna potersi lavare le mani;
All'inizio è necessaria un po' di pratica;
Non può essere utilizzata nelle settimane successive ad un parto, aborto, colposcopia o intervento chirurgico vaginale.

1 commento:

  1. Un commento sui pannolini lavabili.
    Mia moglie ed io abbiamo una bambina nata poco piu` di quattro mesi fa e anche noi abbiamo fatto la scelta dei pannolini lavabili che riusciamo ad usare per piu` del 50% dei cambi e anche noi abbiamo approfittato del contributo della provincia. Pur dispiacendomi un po' della mia incontenibile vena polemica (spero non significhi sono solo capace di criticare il lavoro altri senza proporre di meglio) desidero condividere il commento che ho fatto sul modulo di richiesta del contributo provinciale.
    Pur ringraziando per il contributo mi domando se abbia realmente senso. Si tratta infatti di 15-20 euro su un totale di poche centinaia per dotarsi dei 20 pannolini di cui parla la maestra: non e` una gran cifra a fronte del grande favore che facciamo alla collettivita` (peraltro alla fine sembra che dovremmo comunque avere un risparmio calcolato su tutti gli anni di uso dei pannolini).
    Posto che avremmo fatto comunque la spesa anche senza contributo, mi domando piuttosto se non avrebbe avuto maggior senso aggiungere una tassa sui pannolini "normali" visto i danni e i costi che provocano alla collettivita`.
    Certo, in tempi in cui ridurre le tasse e` il solo obiettivo da conseguire e proporre (ed e` vincente!)...

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