giovedì 18 marzo 2010

Dell'inceneritore si può fare a meno!

Ricevo questo interessante documento del Coordinamento Ambientalista Rifiuti Piemonte sull'incenerimento dei rifiuti, nel quale ritrovo molte posizioni comuni alle mie.
Attendo commenti anche di natura tecnica (purchè supportati da fonti) che possano aiutare a capire meglio la questione...

Tutti noi cittadini ci chiediamo: …ma cosa ne facciamo dei rifiuti?
Domande giuste alle quali possiamo dare risposte diverse, l’importante è che siano molto concrete e praticabili.
I giornali, le televisioni, seguendo la logica dei “Potenti”, di tutti i colori, ci imbottiscono con una risposta tipo “bacchetta magica”: costruiamo gli inceneritori!!!
Ma noi cittadini abbiamo imparato che la gestione rifiuti è diventata una cosa complessa e le bacchette magiche le lasciamo ai sogni dei bambini.

Quantità rifiuti, Leggi e PROPOSTE
Cominciamo con qualche numero: in Provincia di Torino produciamo 1.150.000 tonnellate di rifiuti/anno, se rispettassimo la legge nazionale (152/2005) e quella della Regione questa massa di rifiuti entro il 2012 dovrebbe ridursi del 10%, scendere quindi a 1.035.000 tons/ab/anno, con una raccolta differenziata del 70% (in molti Comuni della cintura, ci siamo quasi), la quantità scenderebbe a 310.000 tons/ab/anno, con impianti di trattamento meccanico/biologico a freddo, la quota scenderebbe ancora fino a 186.000 tons/ab/anno.
Questo dicono le leggi e sono anche le nostre proposte. Sono oramai circa 300, i Comuni del Piemonte che già praticano questo percorso virtuoso.

''Quindi dell'inceneritore si può fare a meno''
Noi siamo convinti che i rifiuti debbano, possano essere “valorizzati”. L’Italia è un paese che deve importare tutte o quasi le materie prime dall’estero, con il riciclo, il riuso dei rifiuti possiamo contenere costi pesantissimi ed in crescita come il petrolio insegna. Bruciare i rifiuti vuol dire al contrario “distruggerli”.
Le alternative esistono e si chiamano: riduzione, raccolta differenziata porta a porta, riciclo, compostaggio, trattamento bio meccanico. Queste pratiche sono già utilizzate in Italia e nel mondo con risultati entusiasmanti. Numerose comunità gestiscono i rifiuti da anni senza inceneritore, con “porta a porta” oltre il 70%, con un utilizzo ridottissimo della discarica, cui viene conferito solo rifiuto indifferenziato secco, pretrattato ed inerte. Chi deve fare scelte in nome della collettività, ha il dovere morale di informarsi, di studiare quelle esperienze e di considerarle alternative praticabili.
A Torino chi promuove l’inceneritore si ostina a negarne l’impatto sull’ambiente e sulla salute, o quando lo riconosce lo spaccia come prezzo da pagare in nome del “progresso”. La scienza talvolta non va a braccetto con l’intelligenza, e ciò rientra nei limiti umani. La pseudo scienza invece, ostentata con arroganza e come proprietà esclusiva, si accoppia sempre con ignoranza o mala fede.

ATTENZIONE quelle persone però decidono sulle nostre vite sia come salute che come tasche
Chi fa uso dei principi della termodinamica per sostenere tesi in danno alla salute, o esalta la “democrazia” dell’inquinare di più, purchè diluito meglio, difficilmente potrà capire che anche un solo nuovo malato non è accettabile, quando il rischio può essere evitato!
Ricordate la triste e drammatica storia dell’amianto, solo dopo decenni e migliaia di morti si sono decisi a considerarlo cancerogeno, ciò nonostante l’Italia ne è ancora piena.
Non è accettabile è il fatto che la classe dirigente torinese, delegata a scegliere le strategie nell’interesse collettivo, abbia sciaguratamente varato un Piano rifiuti contenente il “pacco” di due inceneritori che brucerebbero circa 700.000 tonnellate di rifiuti
Di questo e del “che fare ora” dovremmo discutere, lasciando ai grilli parlanti le strampalate teorie sui “prezzi sanitari da pagare al progresso”.
In sintesi: siamo contrari all’incenerimento per questi motivi:
1) tutte quelle poche cascine rimaste dovrebbero chiudere e con meno prodotti agricoli i prezzi come per il riso, aumenterebbero, oltre a perdere queste oasi di pace.
2) Dagli inceneritori fuoriescono veleni di vario genere e natura, dalle diossine alle micropolveri (2,5 micron) che nessun filtro può fermare. Forse con l’inceneritore non vediamo, ma già nel 1700 Lavoiser esprimeva un sacro principio chimico “in natura nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma”. Se i rifiuti non li vediamo più nelle discariche è perché la discarica la portiamo nel cielo.
3) L’impianto del Gerbido costerà circa 500 milioni di euro, come e più di tre ospedali, attenzione stiamo parlando di soldi nostri che verranno a crearci un debito per 20 anni, di più tutte le case nel raggio di almeno 5 kilometri perderanno valore.
4) Con un inceneritore si bloccherà ogni innovazione tecnologica, quel mostro dovremo tenercelo per 30 anni, distruggendo così il nostro futuro.

Un Programma regionale senza inceneritori è possibile, facciamo sentire le nostre voci!!!

Coordinamento Ambientalista Rifiuti Piemonte

1 commento:

  1. A LUCCA SIAMO NELLA STESSA BARCA.

    INTERESSI,SPECULAZIONI, E OMISSIONI SONO DI CASA QUANDO SI PARLA DI SMALTIRE QUALUNQUE TIPO DI RIFIUTO...O BIOMASSA.

    SALUTI E PIENO SOSTEGNO ALLA VOSTRA CAUSA CHE E' ANCHE LA NOSTRA

    CORDIALI SALUTI

    PAOLO RIANI

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