Pubblico il testo di una lettera che don Paolo Farinella, parroco a Genova, ha scritto al Cardinal Bagnasco, vescovo della stessa città nonchè presidente della Conferenza Episcopale Italiana (la CEI, per capirci). E' stata pubblicata da l'Unità, il 6 giugno 2009.
Nelle parole di don Paolo mi ritrovo in pieno come cattolico. Peccato che siano molto distanti dalla pratica quotidiana della Chiesa istituzione.
Ringrazio Agostino per la segnalazione.
Ecco alcuni passaggi della lettera.
Nelle parole di don Paolo mi ritrovo in pieno come cattolico. Peccato che siano molto distanti dalla pratica quotidiana della Chiesa istituzione.
Ringrazio Agostino per la segnalazione.
Ecco alcuni passaggi della lettera.
Egregio sig.Cardinale Angelo Bagnasco...
Ho letto la sua prolusione alla 59a assemblea generale della Cei (24-29maggio 2009) e anche la sua conferenza stampa del29 maggio 2009. Mi ha colpito la delicatezza, quasi il fastidio con cui ha trattato – o meglio non ha trattato – la questione morale (o immorale?) che investe il nostro Paese a causa dei comportamenti del premier, ormai dimostrati in modo inequivocabile: frequentazione abituale di minorenni, spergiuro sui figli, uso della falsità come strumento di governo, pianificazione della bugia sui mass media sotto controllo, calunnia come lotta politica.
Lei e il segretario della Cei avete stemperato le parole fino a diluirle in brodino bevibile anche dalle novizie di un convento.
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Eppure si fa vanto della morale cattolica: Dio, Patria, Famiglia. In una tv compiacente ha trasformato il suo privato in un affaire pubblico per utilizzarlo a scopi elettorali, senza alcun ritegno etico e istituzionale.
Lei presenta il magistero dei vescovi (e del papa) come garante della Morale, centrata sulla persona e sui valori della famiglia, eppure né lei né i vescovi avete detto una parola inequivocabile su un uomo, capo del governo, che ha portato il nostro popolo al livello più basso del degrado morale, valorizzando gli istinti di seduzione, di forza/furbizia e di egoismo individuale.
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Agli occhi della nostra gente voi, vescovi taciturni, siete complici, sia che tacciate sia che, ancora più grave, tentiate di sminuire la portata delle responsabilità personali.
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Perché continuate a fornicare con un uomo immorale che predica i valori cattolici della famiglia e poi divorzia, si risposa, divorzia ancora e si circonda di minorenni per sollazzare la sua senile svirilità?
Perché non dite che con uomini simili non avete nulla da spartire? Perché non lo avete sconfessato quando ha respinto gli immigrati, consegnandoli a morte certa? Non è lo stesso uomo che ha fatto un decreto per salvare ad ogni costo la vita vegetale di Eluana Englaro? Non siete voi gli stessi che difendete la vita «dal suo sorgere fino al suo concludersi naturale»? La vita dei neri vale meno di quella di una bianca?
Fino a questo punto siete stati contaminati dall’eresia della Lega e del berlusconismo?
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Io e, mi creda, molti altri credenti pensiamo che lei e i vescovi avete perduto la vostra autorità e avete rinnegato il vostro magistero perché agite per interesse e non per verità. Per opportunismo, non per vangelo.
Un governo dissipatore e una maggioranza, schiavi di un padrone che dispone di ingenti capitali provenienti da «mammona iniquitatis», si è reso disposto a saldarvi qualsiasi richiesta economica in base al principio che ogni uomo e istituzione hanno il loro prezzo. La promessa prevede il vostro silenzio che è un silenzio d’oro?
Qui potete trovare il testo integrale della lettera.
...che bella boccata d'ossigeno!!! da oggi forse riesco a 'sentirmi' non solo cristiano, ma anche un pò più cattolico rispetto ieri....
RispondiEliminastefano